Pensieri qua e là: sulla famiglia

Pensieri qua e là

Stamattina è una bella giornata, di quell’azzurro che piace a me, accompagno il piccolo a scuola e prendo un caffè con una mamma, la giornata parte con il sorriso, ma poi accendo la radio e ascolto le news e la fronte si increspa, inizio a riflettere sull’essere genitore, il mestiere più difficile, su come abbia cambiato profondamente la mia vita, dandole una dimensione in più, come dico spesso.

Mi rendo conto che tutto quello che dico e faccio abbia una ripercussione sui miei figli, che mi osservano, mi ascoltano e mi seguono, sono un loro modello (ancora per pochi anni…).

Penso alle donne che ogni giorno subiscono violenze e aggressioni o vengono uccise dai loro compagni, mariti, padri, in modi disumani e raccapriccianti, semplicemente per aver fatto una scelta, come lasciare il proprio ragazzo, scegliere un’altra strada, quante volte è capitato anche a me?
Per certe donne compiere questa scelta vuol dire avere conseguenze per tutta la vita o essere punita con la morte sua e a volte anche dei suoi figli.

Cosa succede? cosa accade nella testa di quegli uomini che credono che una relazione non debba finire mai, che una persona sia una proprietà e non accettano un no come risposta?

Tanti dicono che sia colpa dei media, della violenza in tv, dei modelli sbagliati che vedono, io credo che prima di tutto dipenda da noi genitori, perchè i primi modelli che vedono siamo proprio noi che abbiamo la responsabilità della loro educazione.
Essere troppo accondiscendenti non è di aiuto, evitiamo di dire un no ai nostri figli, vogliamo essere compiacenti il più possibile, cerchiamo scorciatorie, patteggiamenti e compromessi, deleghiamo ad altri i nostri compiti (baby-sitter, maestra, allenatore, professori), non vogliamo che sentano le frustrazioni, che prendano un brutto voto, una nota del professore, che siano ripresi per atteggiamenti scorretti, cerchiamo per loro il mondo dorato in cui tutto è perfetto, un mondo di plastica con sorrisi finti.

E’ naturale, ci si augura per il proprio figlio un futuro positivo, ma spingendoci a volere per loro una vita tutta rose e fiori, senza intoppi e senza ostacoli facciamo davvero il loro bene? Si fa di tutto ricorrendo anche a scorrettezze o addirittura alla violenza contro chi osa contrariarli e poi un giorno malgrado tutto, ricevono un no e non lo sanno accettare e crollano…
Pretendono, battono i piedi e sbraitano, alcuni arrivano a compiere gesti disumani e raccapriccianti.
Alcuni diventano delle bestie ferite e aggrediscono, le loro ragazze, le loro compagne, che spesso si isolano, nella paura, non si confidano, non chiedono aiuto.

Io sento che noi possiamo fare di più nelle nostre famiglie, che c’è qualcosa che non va nei modelli che adottiamo nelle nostre case, qualcosa va fatto oggi, senza pensare che la colpa sia di qualcun altro, noi possiamo cambiare il nostro modo di vivere la famiglia, costruire delle relazioni in cui si scambi l’autenticità di ciò che siamo e che sentiamo e anche di ciò che possiamo e non possiamo, comprendere i nostri limiti e sentirli potrebbe aiutare soprattutto ad accettare che non si può avere tutto.

Dare il giusto spazio ad ognuno di sviluppare la propria vita secondo i propri desideri e le proprie inclinazioni, senza prevaricazioni né violenze.

E poi essere magari essere più attenti a cogliere i segnali quando qualcosa non va e dare supporto a chi chiede aiuto.

Voi che ne pensate?

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