Fai qualcosa di diverso

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Avete mai desiderato cambiare, sperimentare qualcosa di nuovo, introdurre qualcosa di diverso nella vostra vita, ma poi non avete saputo bene da che parte iniziare, vi siete arresi dopo qualche tentativo, tornando sui vostri soliti passi, presi dalla paura dell’ignoto, dalle difficoltà o dalla routine quotidiana?

Oggi ho scoperto qualcosa che potrebbe fare per noi, si tratta di un’applicazione interessantissima, accessibile a tutti sul web.

Le abitudini a quanto pare ci impediscono di lasciarci andare alle novità, di arricchire la nostra vita; infatti è più semplice agire in “pilota-automatico” e ripetere gli stessi gesti e comportamenti che conosciamo e che ci rassicurano, ma come ben sappiamo questi non sono ugualmente soddisfacenti che passare all’azione con la mente attenta a ciò che stiamo facendo, non ci consentono di sperimentare qualcosa di diverso, di realizzare un nostro desiderio, di crescere personalmente e scoprire aspetti poco noti di noi: risorse che possono accrescere la nostra auto-stima.

Secondo delle ricerche, infatti, introdurre piccoli cambiamenti nella propria quotidianità aumenta la capacità di accogliere il cambiamento nella nostra vita.

Noi siamo quello che facciamo e non quello che pensiamo di fare!

Quindi, se a questo punto avete voglia di mettervi alla prova (e parlate l’inglese) e come me, volete uscire dai soliti schemi e realizzare finalmente i vostri desideri, ecco un utile strumento, a cui potete registrarvi gratuitamente, GO DO.

Dopo aver risposto ad alcune domande necessarie alla vostra profilazione, l’app, che potete scaricare sullo smartphone, o tramite sms e email, vi invierà dei piccoli compiti da completare, in linea con quello che rappresenta il cambiamento per voi.

Vi terrò aggiornati sui miei progressi e mi farebbe piacere sapere nei commenti come sta andando per voi!

Start doing, start living!
GO DO

 

 

La via del successo

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Pensare di poter raggiungere il successo è per alcuni di noi controverso, concederci di arrivare allo scopo per cui abbiamo tanto lavorato (sia esso personale o professionale), a volte non è così scontato, desiderare il successo per alcuni è un tabù.

 

Per avvicinarci alla meta bisogna porsi a distanza dai condizionamenti e dai pensieri negativi di auto-sabotaggio, che spesso risuonano dentro di noi, i “non riesco”, “non posso”, “non sono abbastanza bravo”.
Allontanarci da quegli atteggiamenti pessimistici, che ci frenano, che ci fanno cercare ciò che non va, anche in un semplice contrattempo.
Allontanarci anche dalle esperienze negative del passato, che altrimenti diventano insormontabili e insolubili e ci fanno pensare di non meritare tanto.
Ciò che è passato, non torna più, siamo d’accordo;
ciò che c’è oggi, invece, è presente qui, davanti a noi, e concentrandoci possiamo dare il meglio di noi: la nostra attenzione e la nostra cura, fondamentali per scegliere il nostro percorso di vita, per comprendere in quale direzione vogliamo andare e cosa vogliamo diventare.
Osserviamo allora i nostri punti di forza, mettiamo in evidenza le nostre qualità e ricordiamoci di darci una bella pacca sulla spalla, dicendoci che ce la faremo, che siamo molto bravi in quella particolare cosa, che a noi riesce molto bene ciò che intraprendiamo.

Perdoniamoci per gli errori compiuti e pensiamo che senza quegli errori non avremmo imparato quel qualcosa in più, che ora sappiamo di noi, che ci aiuta a raddrizzare la mira verso la destinazione scelta.

 

Gli errori aiutano a crescere, a trovare soluzioni, aguzzare l’ingegno, a confrontarci con noi stessi e con gli altri, a capire quali siano i nostri limiti, a intraprendere nuove strade e a gestire le emozioni.
Impariamo ad guardare ciò che siamo e che facciamo con maggiore benevolenza, volgiamo su di noi uno sguardo di amore, dedichiamoci parole di apprezzamento e pensiamo a noi stessi come a persone degne di amore, di attenzione e di cura, i nostri soprattutto,
e concediamoci finalmente di intraprendere la via del successo a passi decisi.

 

Smartphone di famiglia

Nelle ultime settimane ho sperimentato chiaramente la presenza di un’adolescente in casa:
sguardi assenti, brandelli di conversazioni, risposte a monosillabi, porte chiuse, lunghe permanenze in bagno, litigi con il fratello minore, cambi di umore repentini e l’immancabile smartphone in mano.smartphone
Ero già pronta per l’avventuroso percorso “mamma di adolescente versione 2018”, quando qualcosa ha improvvisamente cambiato la situazione: un richiamo sul registro elettronico per l’uso del telefonino in classe, seguito dalla decisione di noi genitori di requisirlo per una settimana.
All’inizio ci aspettavamo proteste e ribellione, ma nessuna reazione sul momento.
Il secondo giorno senza smartphone sono stata accolta con grandi sorrisi e saluti al rientro a casa e tante chiacchiere e, con mia sorpresa, mi sono resa conta che mia figlia era ancora disponibile a condividere quello che le accadeva con i suoi familiari!
…E ancora nessuna lamentela per l’assenza del telefonino.
Il terzo giorno, dopo un pomeriggio di compiti insieme, merenda e chiacchiere, mi confessa di essere felice, perché ha riacquistato il suo tempo e ha la mente libera.
Non utilizzare il telefonino le permette di fare cose che non faceva più, lavori di bricolage, chiacchierare con me o con un’amica utilizzando il telefono fisso, passare del tempo con suo fratello e soprattutto concentrarsi sullo studio senza interruzioni continue!
Il quarto giorno il suo umore è di nuovo quello di sempre, è sorridente, entusiasta, presente, non avere il telefonino non la fa sentire isolata, ma più in contatto con le persone che le sono intorno ed anche con i suoi amici con i quali si incontra dal vivo.
Questo episodio mi ha fatto capire che quelli che avevo acquisito come segnali di un processo fisiologico erano invece segni di un iniziale isolamento.
Io sono favorevole alle innovazioni e al progresso e anch’io utilizzo questi strumenti, ma come sempre ci vuole equilibrio.
Per questo motivo da questa settimana, in casa nostra, ci sono nuove regole, abbiamo deciso di prestare maggiore attenzione all’utilizzo di tablet, smartphone, tv ecc.
Vogliamo restare vigili per poter cogliere segnali come quelli già osservati e impiegare il tempo in maniera costruttiva nelle nostre relazioni, invece che sprecare ore in attività poco utili.
Scegliamo di restare in contatto con le persone, di parlare guardandoci negli occhi e di comunicare con tutti i mezzi a nostra disposizione… anche con un bell’abbraccio.